Quando a Cervia la politica mette il dito tra moglie e marito

Mattia Missiroli sindaco di Cervia

Mattia Missiroli si è dimesso dalla carica di sindaco di Cervia sotto il peso delle indagini a suo carico per maltrattamenti alla moglie. Un sindaco, si sa, deve rappresentare un esempio di rettitudine e umanità, quindi Missiroli ha sentito pesantemente quanto nel suo ruolo di amministratore questa giusta condotta fosse incrinata dalla grave, vergognosa accusa di violenza diretta alla coniuge e, in senso lato, di estesa offesa alla figura della donna nella nostra società.

L’accusa è sicuramente pesante, saranno le indagini ad appurare le responsabilità dell’ex sindaco che, fra l’altro, sinora non è stato ammesso all’esame di quanto messo a sua accusa dalla magistratura, dunque è nell’impossibilità di sapere quali siano gli addebiti contro di lui, soprattutto le circostanze, le modalità, i tempi della sua presunta colpa verso la moglie. Se colpevole, giusto che paghi, nel frattempo gli va riconosciuto come abbia tolto il disturbo dall’incarico di sindaco, colpito da tanto imbarazzo mediatico per il suo ruolo di marito, padre e cittadino, unitamente a quello di amministratore pubblico ed esponente di rilievo del Partito Democratico.

Le sue dimissioni subito reclamate a gran voce dai centri antiviolenza, immediatamente inclini alla giustizia sommaria, al frettoloso giustizialismo fuori da ogni garantismo. Poi, scontatamente e strumentalmente per calcolo politico si sono aggiunte le opposizioni del centrodestra: in conclusione, una pesante esposizione al pubblico ludibrio che ha schiacciato Mattia Missiroli.

Capisco le ragioni delle attiviste dei centri antiviolenza e quelle delle opposizioni, ma credo che sarebbe stato opportuno che tali ragioni attendessero la conferma o no dalle indagini in corso. Non difendo o minimizzo a priori le responsabilità di Missiroli, tra l’altro molto lontano dalle mie simpatie politiche, trovo però discutibile e, consentitemi di dirlo, pruriginoso che prima di conoscere la fondatezza degli addebiti la politica e i circoli antiviolenza mettano il dito tra moglie e marito.

Franco D’Emilio

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