Grazie alle terapie Car-T, oncologia ed ematologia stanno scrivendo una nuova pagina nella lotta contro i tumori. Un approccio che sta cambiando lo scenario della medicina personalizzata e che vedrà anche l’Istituto Tumori della Romagna (Irst) Irccs tra i protagonisti. La recente acquisizione di una strumentazione all’avanguardia, del valore di circa 200.000 euro, donata dall’Istituto Oncologico Romagnolo (Ior) all’Irst per i laboratori dell’Immuno Gene Therapy Factory permetterà a ricercatori e clinici di produrre questo nuovo approccio. Si tratta del CliniMacs Prodigy, apparecchiatura fondamentale per la manipolazione e l’ingegnerizzazione automatizzata delle cellule del sistema immunitario, base delle terapie Car-T.
Il Prodigy è un sofisticatissimo incubatore che permette, lavorando in totale sterilità, non solo di separare ma di espandere e conservare la vitalità dei linfociti ossia i globuli bianchi responsabili della difesa del nostro organismo dagli attacchi esterni e dalle malattie. I linfociti sono così geneticamente modificatiper renderli Car-T, un’arma formidabile ed efficace contro molti tipi di tumori. I Car-T sono trattamenti che intervengono sul sistema immunitario che, a causa dei meccanismi di adattamento messi in atto dal tumore, sviluppa tolleranza nei confronti della malattia; inserendo all’interno delle cellule T del paziente la risposta antitumorale voluta e, successivamente, infondendole nel paziente si esercita una rinnovata azione di contrasto alla neoplasia.
«Il dono di una strumentazione così innovativa, che potrà far fare un salto di qualità così importante alla ricerca oncologica condotta in Romagna, è stata la nostra scommessa di Natale 2019 – ha spiegato il direttore generale Ior Fabrizio Miserocchi – non era scontato vincerla, anche alla luce del valore economico di questo macchinario. Grazie alla vicinanza di tantissime persone, e alla sensibilità di aziende amiche tra cui Banca d’Italia, Fondazione Corrado e Bruno Maria Zaini e Bper Banca, siamo riusciti a dotare l’Irst di Meldola di uno strumento che, messo nelle mani di professionisti che stimiamo guidati dalla direzione scientifica del professor Giovanni Martinelli, speriamo donerà molto presto nuove e concrete speranze ai tanti pazienti che lottano contro il cancro ogni giorno, contribuendo fattivamente alla realizzazione della vision del professor Amadori, convinto che questo sia il secolo in cui il tumore subirà l’attacco decisivo. Ovviamente non ci fermiamo qui: sebbene la fine del 2020 segni una recrudescenza della pandemia da Covid-19, la ricerca contro il cancro non può e non deve rallentare. Saremo quindi in prima linea con nuove iniziative per continuare a sostenere Irst e i progetti di immunoterapia portati avanti nei suoi laboratori: siamo convinti, e i dati della comunità scientifica lo confermano, che questa sia una delle armi più promettenti che abbiamo per la sconfitta del tumore».
Le potenzialità terapeutiche di questo approccio immunoterapico sono enormi e sotto il forte impulso e la volontà di Giovanni Martinelli, l’Istituto si propone quale attore per metter a punto queste nuove terapie avanzate e per la ricerca di medicinali e future applicazioni. A tal scopo, all’interno del più ampio programma multidisciplinare Immuno-Gene Research and Therapy diretto da Toni Ibrahim direttore del Centro di osteoncologia, tumori rari e testa-collo e della immunoterapia, terapia cellulare somatica e Centro Risorse Biologiche è stata creata una piattaforma ad hoc, la Adoptive Cell Therapy (Autologous CAR-T) di cui ricercatore referente è Massimiliano Mazza (medici-ricercatori sono, invece, per l’ambito dei tumori solidi, Laura Ridolfi, per i tumori ematologici è Gerardo Musuraca) che si occuperà, in stretta collaborazione con la cell factory coordinata da Massimiliano Petrini, di sviluppare nuovi costrutti anti-tumorali. Irst è già parte attiva di due progetti di studio pre-clinici multicentrici promossi da alleanza contro il cancro, uno come partecipanti (referente in Irst è Marcella Tazzari) il secondo come leader (referente Massimiliano Mazza).