Un mio articolo precedente, intitolato “Predappio in malora”, era apparso denigratorio, offensivo a taluni Predappiesi, usi a recare l’acqua con le orecchie agli amministratori di tanta inciviltà. Ebbene, ora cade a pezzi pure la celebre Scalea verso Palazzo Varano, stamani “attenzionata”, in aggiunta ad altri, tanti segni di incuria e abbandono del cosiddetto “Museo Predappiese a cielo aperto”!
Lo stato presente di tanta architettura è indegno della grande creatività del passato: chissà Florestano Di Fausto come si rivolta nella tomba, magari al grido di un amaro “Ahi, serva Predappio, di dolore ostello…” sul filo delle imminenti celebrazioni dantesche! Le foto inducono alla celebre conclusione di Ennio Flaiano, tanto a pennello anche sulla rovina di Predappio: “la situazione è grave, ma non è seria”.
Quanto contrasta l’abbandono concreto di Predappio con qualche calendario patinato, celebrativo del passato Predappiese, e qualche notiziario comunale, farcito solo di buoni propositi parolai. Sulla rovina di Predappio potrebbero adattarsi le parole di Sallustio nel De bello jugurthino “mentre a Palazzo Varano si discute, Predappio muore e cade”. L’ultima foto in basso a destra è stata scattata subito dopo il crollo di parte della Scalea, infatti a terra si vedono ancora le macerie: per fortuna nessuno è stato colpito!
Franco D’Emilio