A Galeata porta in faccia al candidato Ferretti

Fontana di Galeata di notte

In fondo, Giorgio Ferretti, candidato sindaco alle prossime Amministrative di Galeata, ci ha provato a fare lo gnorri: un colpo di spugna e via, sino all’impudenza di invitare ad un confronto pubblico gli altri tre concorrenti alla carica di Primo Cittadino. Proposta estemporanea, al pari dell’altra, bizzarra e spaccona, tuttavia simpatica, pervenuta nei giorni scorsi ad opera del candidato outsider Alessandro Galeotti, ma questa di Ferretti appare molto inopportuna perché poco credibile nella sua finalità e molto discutibile perché elusiva delle modalità, regole di svolgimento e, soprattutto, di conduzione di detto confronto.

La verità di fondo, però, al rifiuto, pur con diversa modalità, di tutti e tre gli altri candidati a questa proposta è una sola, anche se sottaciuta da molti per ipocrisia o per quieto vivere in una comunità, sinora succube di un’atmosfera certo non da “Paese dei campanelli”: il candidato Ferretti non ispira fiducia, per questo no grazie, e tre porte, garbatamente, ma con piglio deciso gli sono state chiuse in faccia. “Grazie non mi interessa”, un po’ quello che solitamente si risponde allo scocciatore venditore porta a porta, dal quale non ci azzarderemmo neppure all’acquisto di uno spillo. Come venditore, Giorgio Ferretti è il prestanome del precedente sindaco, venditore titolare, che indubbiamente non ha corrisposto alle attese dei cittadini/consumatori: il prodotto è lo stesso, scadente e inaffidabile, insomma, direbbero a Roma, la medesima “sola”, ora da rifilare attraverso un incauto sostituto. Ma, soprattutto, perché e come fidarsi di chi, unitamente a sindaco e giunta in scadenza, si trascina dietro qualche problema?

“ProgettiAmo Galeata”, questa è la denominazione della lista di Ferretti, così ruffiana nella sua dichiarazione amorevole, ma sicuramente solo una patetica genialata grafica, giusta per un romanzo rosa Harmony, dove, però, nel caso di Ferretti e degli altri suoi maggiori cocandidati di lista mancano due cose essenziali: il cuore e l’anima per i galeatesi. Non s’illuda Giorgio Ferretti, la ditta del suo prodotto ha già fatto crack con i cocci della fontana di Galeata, con un ponte chiuso e divisivo, con tanti altri articoli, nemmeno degni di un mercatino cinese.

Franco D’Emilio

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