Mancano, ormai, pochi giorni a mercoledì 5 luglio, data del concerto di solidarietà in aiuto alla Romagna alluvionata, che si terrà a Forlì, alle ore 21,00, nello spazio dell’Arena San Domenico. Primo, fra l’altro, di cinque concerti previsti, sempre per la stessa finalità benefica: i restanti quattro, sempre al medesimo orario di svolgimento, si terrano rispettivamente a Cervia (11 luglio in piazza Garibaldi), a Faenza (18 luglio in piazza della Libertà), a San Marino nell’omonima Repubblica (25 luglio al Campo Bruno Relfi), infine a Marina di Ravenna (1° agosto in piazza Dona Markus – C/o Marinara).
Che dire? Davvero cinque significativi eventi per la rinascita della Romagna dalla tragedia immane dell’alluvione del 16 maggio scorso, perché no anche la conferma quanto in tutti noi, ancora di più in questo difficile frangente, sia viva “La Romagna nel cuore”, la stessa del titolo di una famosa, accattivante canzone.
Cinque, sicuramente memorabili, concerti all’insegna della incontestabile, salda tradizione musicale e canora romagnola, adesso, più che mai, efficace per riaffermare la laboriosa determinazione, tanto identitaria dei romagnoli, a progredire, “tener botta” e, se necessario, a resistere per ripartire a costo di qualunque sacrificio. Un filo conduttore musicale e solidaristico, così espressivo della romagnolità da coinvolgere anche la piccola e tenace Repubblica di San Marino che, pur indenne dall’alluvione, ha voluto generosamente sostenere quest’iniziativa, tanto si sente romagnola sul piano linguistico e degli usi e costumi
Cento gli artisti che, complessivamente, nei cinque concerti presteranno le loro voci con lo stesso cuore, la stessa unanime passione perché il pubblico accorra numeroso ad ascoltarli, divertendosi, forse anche commuovendosi, orgoglioso di soccorrere la propria terra. Per tutto questo occorreva che, degnamente e, se mi consentite, anche autorevolmente, questi concerti fossero affidati alla cura, alla conduzione, alla stessa partecipazione di romagnoli doc, vere icone canore del nostro territorio: Luana Babini e Maurizio Tassani, due artisti di grande esperienza e notorietà, pure all’estero.
Luana con una voce ed una presenza, fisica e umana, davvero irresistibili, travolgenti sulla scena, racconta tanta umanità e simpatia, tanta bravura e versatilità artistica, tanto della storia e dell’evoluzione della bella musica romagnola.
Maurizio, tenore serioso e austero, ma uomo tanto affabile e vivace sotto la barba ispida, gira i teatri, gli studi, le scene del mondo, sempre apprezzatissimo interprete di indimenticabili successi internazionali e di suggestive arie dell’intramontabile melodia italiana.
Una ravennate ed un forlivese, dunque, a rappresentare le due provincie romagnole, tragicamente colpite; due romagnoli subito messisi a disposizione per chiedere aiuto a favore dei propri conterranei alluvionati.
Non penso di sbagliarmi, affermando che sin dal primo concerto, a Forlì il 5 luglio, sarà certo il successo di questa serie di spettacoli.
Le premesse ci sono; c’è, soprattutto, la vasta partecipazione di tanti artisti, ciascuno con quella identità interpretativa e umana per la quale si è fatto conoscere, apprezzare dal proprio pubblico: così dal romantico Luca Bergamini al più eclettico Frank David o al seduttivo Mauro Ferrara; dall’esuberanza predappiese di Roberta Cappelletti alla dolcezza sorridente di Patrizia Ceccarelli; dall’estroso Gianni Drudi alla meravigliosa tromba del “rosso malpelo” Renzo Vallicelli; dall’incontenibile Silvia Ciani alla mediterranea femminilità di Sonia Davis.
Tante anime della musica e della canzone romagnola, sulla quale non mancherà il pizzico della facezia, dell’umorismo di “Sgabanaza”, il nostro simpatico Pier Giuseppe Bertaccini. Credo che valga davvero acquistare il biglietto, partecipare a questi concerti per la solidarietà e sentirsi uniti a tanti per il futuro della Romagna: ancora di più per un ricordo indelebile, perché straordinario, che potrà farci dire: “C’ero anch’io!”
Franco D’Emilio