La Coldiretti di tutta Italia martedì 30 Aprile, alle soglie di una festività fondamentale e fondamento della nostra nazione, ha organizzato una giornata di impegno e mobilitazione da Nord al sud del Paese. Oltre 50mila agricoltori riuniti in 96 assemblee nell’arco della giornata, per discutere delle sfide e delle opportunità che il settore agricolo sta affrontando e costruire, partendo dalla base, le prossime battaglie che vedranno Coldiretti impegnata nei mesi che verranno in vista anche delle elezioni europee. L’evento ha rappresentato un momento cruciale per la più grande associazione agricola in Italia e in Europa, che compie quest’anno 80 anni di attività.
Coldiretti Forlì-Cesena ha colorato di giallo il centro Fieristico di Forlì, proprio all’uscita dell’autostrada, convogliando, anche con alcuni pullman, 400 soci provenienti dai circondari dell’intera provincia. Il presidente Massimiliano Bernabini, il direttore Alessandro Corsini e i dirigenti hanno incontrato gli associati e affrontato temi fondamentali, proprio partendo dalla storia e lo spirito ispiratore che ha sostenuto la Coldiretti sino ad oggi. Dai problemi della fauna selvatica alla necessità di garantire trasparenza sull’origine degli alimenti il presidente Bernabini ha illustrato l’importanza della raccolta di un milione di firme per promuovere una legge europea che imponga l’indicazione chiara dell’origine su tutte le etichette alimentari.
“Non è più tollerabile assistere a scene come quelle vissute durante la protesta al Brennero venti giorni fa – ha spiegato Bernabini – dove si è visto giungere prosciutti, concentrato di pomodoro, frutta e verdura che, dopo l’ultima trasformazione, diventavano sostanzialmente prodotti italiani, con le importazioni di cibi stranieri che hanno raggiunto nel 2023 il massimo storico. L’eliminazione del codice doganale per l’origine dei prodotti alimentari deve essere una priorità”. Si è parlato anche di proteggere il territorio dall’invasione della fauna selvatica incontrollata con la necessità, di interventi immediati per salvare il patrimonio agroalimentare nazionale sempre più sotto assedio.
“La proliferazione di specie come i cinghiali sta mettendo a rischio le coltivazioni e la sicurezza nelle campagne italiane – ha sottolineato il direttore Alessandro Corsini -. Chiediamo misure urgenti per contrastare queste minacce. Ai danni alle coltivazioni si aggiungono quelli causati dalla peste suina africana che proprio i 2,3 milioni di cinghiali oggi presenti sul territorio nazionale stanno diffondendo nelle campagne, mettendo in pericolo gli allevamenti suinicoli sul territorio e, con essi, un settore che tra produzione e indotto vale circa 20 miliardi di euro e dà lavoro a centomila persone”. Affrontate ed approfondite anche tutte le questioni ancora aperte in Europa, legate alle richieste contro le importazioni sleali e il falso made in Italy.
Non è mancato un momento di grande commozione quando la “memoria storica di Coldiretti Forlì-Cesena” – Cesare Garavini presidente di Federpensionati Coldiretti Forlì-Cesena – salendo sul palco, ha tratteggiato la vita degli coltivatori prima della riforma agraria e le battaglie che proprio grazie a Coldiretti, hanno dato dignità e valore alla vita e alle famiglie degli agricoltori. Testimonianza tesa al futuro invece quella di Celeste Zeppa – delegata di Coldiretti Giovani Impresa interprovinciale Forlì-Cesena Rimini, che ha illustrato le opportunità che la legge d’orientamento introdotta negli anni 90, grazie all’accanita richiesta di Coldiretti, offre oggi al comparto agricolo ed in particolare ai giovani agricoltori, raccontando con passione la propria attività di giovane agriturista che ha scommesso sullo street food, entrambi frutto della legge d’orientamento.