Nella sua tuttologia, la boriosa presunzione di saper tutto, sparando, invece, solo risibili panzane, la sinistra forlivese è finita nelle fogne, millantandosi esperta fognaria, ma, in realtà, rivelando, ancora una volta, di parlare solo a vanvera, in malafede e tanto pretestuosamente. Quanta ironia nel destino politico di Graziano Rinaldini, candidato sindaco di Forlì, e del sinistro campo largo a guida PD che lo sostiene! Sino al 2019, anche a Forlì l’uno e l’altro si saranno spesso sgolati in piazza contro la destra nell’ostilità del becero, imbecille “Fascisti carogne, tornate nelle fogne”; adesso, invece, costretti dalla loro perfida strumentalizzazione del dramma dell’alluvione, nella fogna dell’insipienza politica ci si sono infilati da soli, illudendosi che dall’oscurità dei cunicoli della Forlì sotterranea fosse facile tirar fango, diciamo pure merda, sull’intero operato di Gian Luca Zattini, sindaco uscente di centrodestra, ora ricandidato, purtroppo primo cittadino contro la drammatica alluvione del maggio ’23 e le sue terribili conseguenze.
Proprio vero, la sinistra forlivese e il suo candidato sindaco hanno perso l’ennesima occasione di tacere: inesperti, non avvezzi alla difficoltà fognaria, nella quale per tanto tempo, in nome del loro patetico e tanto redditizio antifascismo resistenziale, avevano relegato molti loro avversari di destra, alla fine Rinaldini e compagnucci hanno fatto una figura davvero magra, insomma, per dirla dantescamente, senza volerlo “sono caduti in cesso”, mi auguro non oltre il mento. L’assessore uscente/candidato Giuseppe Petetta ha replicato per le rime al velleitario candidato Rinaldini e alle sue accuse che la giunta uscente non abbia saputo o, addirittura, voluto provvedere alla verifica della pervietà e all’eventuale pulizia post alluvionale della rete fognaria cittadina.
A tali malevoli insinuazioni Petetta ha contrapposto i dati inconfutabili dei controlli effettuati: 11 mila griglie e caditoie, 40 mila pozzetti, oltre 280 Km di fossi; reti fognarie libere e pulite anche nelle zone più gravemente alluvionale, come testimoniato da dettagliate mappature sulla base di ispezioni video e periscopiche. Infine, tanto efficacemente l’assessore ha pure illustrato tutti i controlli ripetuti nell’imminenza di allarmi meteo. Quindi, l’amministrazione Zattini ha provveduto nel migliore dei modi e delle necessità, anche di straordinaria manutenzione, contro l’alluvione e le sue conseguenze.
Sicuramente, chiunque può ben poco dinanzi ad una copiosa caduta di oltre 40 mm di pioggia in pochi minuti che stenta, poi, a defluire rapidamente per la restringente confluenza a imbuto nella rete fognaria maggiore; altrettanto, chiunque può ben poco dinanzi all’occlusione di griglie e caditoie con ramaglie, foglie, rifiuti, trascinati dalle acque reflue. Resta un’ampia verità: tanti comuni del nord Italia, fra l’altro amministrati da sindaci di diversa collocazione politica, quindi sia di destra che di sinistra, sono rimasti allagati negli ultimi dieci giorni, ma soltanto a Forlì il sindaco di centrodestra Zattini finisce in croce per mano dei centurioni di una sinistra sciacalla e ribalda.
Franco D’Emilio