Gian Luca Zattini, confermato sindaco di Forlì al primo turno contro Graziano Rinaldini, aspirante primo cittadino per la sinistra campolarghista. Senza storia gli altri due in gara, Vito Botticella (PCI) e Maria Ileana Acqua della lista ContiamoCi: al primo non resta che consolarsi con l’accorato e illusorio canto che, prima o poi, “Bandiera rossa la trionferà”; alla seconda va la soddisfazione di essere stata perlomeno coerente col suo cognome, infatti il suo piccolo naviglio ha solo imbarcato acqua senza prendere il largo, affondando, così, subito a picco.
La vittoria di Zattini giunge alla fine di una campagna elettorale difficile, soprattutto infida e mistificatoria da parte dell’avversario, per questo premia la tenacia con la quale il sindaco, oggi riconfermato, si è battuto in solitaria per un programma concreto di interventi, utili alla città, proprio tutto il contrario di Rinaldini, protagonista solo di accuse, misero sciacallaggio e critiche infondate, persino rasenti la calunnia. Il candidato sindaco della sinistra forlivese ha miseramente speculato sulle conseguenze dell’alluvione, addebitando alla figura di Zattini la responsabilità non solo amministrativa, ma addirittura quella umana e morale di ogni inefficienza subita dagli alluvionati.
Zattini ha vinto, dati non ancora ufficiali, con il 50,6%, pari a 26.718 voti, contro il 46,3%, pari a 24.447 voti di Rinaldini: tra i due una differenza di 2.271 suffragi, sufficienti, però, ad assicurare alla città di Forlì una proficua continuità amministrativa.
È stato un confronto quasi all’ultimo voto sul destino se Forlì potesse continuare a volgersi ad un futuro certo oppure tornare indietro ad un passato, politicamente ottuso e divisivo. Naturalmente, stando al cliché interpretativo dei risultati elettorali da parte della segretaria del PD, Elly Schlein, Rinaldini mistificherà la sua sconfitta, facendola apparire vittoriosa perché rinvigorente la sinistra forlivese antifascista, resistenziale e, aggiungerei, pure antimeloniana e antizattiniana: ora pro nobis!
Adesso, quanto prima va archiviata la tenzone elettorale e formata la giunta della nuova sindacatura, possibilmente senza ricorrere al metro del bilancino e del manuale Cencelli nell’attribuzione degli assessorati: abbiamo bisogno, ora più che mai, considerato il preconcetto spirito avverso dell’opposizione, di persone preparate, competenti e con esperienza; fuori gli arrivisti, chi in cerca di un lavoro ben retribuito, magari contando su personali “entrature politiche” e sulle alchimie dei partiti locali. Nel trascorso lustro del primo mandato di Zattini sindaco sono state fatte anche scelte sbagliate, spesso davvero incaute, per questo incomprese e impopolari. Intanto, festeggiamo e sia ancora Gian Luca Zattini, sindaco al primo turno!
Franco D’Emilio