Il sindaco Zattini alla sua nuova giunta: “Io non ho che voi, voi non avete che me, insieme non abbiamo granché: goda il forlivese che si contenta di me e di voi”. Ora, anche a Forlì il politico è come la pornodiva, un lavoro dove non si fatica: neppure una goccia di pudore. Forlì con un nuovo vicesindaco tanto ecumenico, conciliante, cerchiobottista, sempre, bontà sua, con tanta autocelebrazione sui social della propria umiltà di amministratore al servizio dei forlivesi: l’ovvia banalità paravento che la sua virtù stia nel mezzo dei vizi, dei guai dei forlivesi. Dubito che sempre il buongiorno si veda dal mattino.
A Forlì durante la trattativa per la nuova giunta la Lega si è dimostrata solo una “grana padana”. Fino a ieri la truffa era un reato, adesso fa curriculum. Che peccato che gli assessori non siano sette, tutti maschi, oltre a lei unica leggiadra presenza femminile: Andrea Cintorino sarebbe stata, allora, impareggiabile Biancaneve e i sette nani, in attesa del bacio salvini…fico del prode, giussanesco principe azzurro Alberto. Comunque, salvo l’assessorato Cintorino, la pacchia continua.
A Forlì il nuovo Consiglio Comunale pare affidarsi a mezza testa: si punta al risparmio, meglio di un 3 per due, addirittura il 50% del saldo di un fine stagione personale.
Dedicato ai recordmen di preferenze, esclusi dalla giunta: “È salito, salito, salito, in alto, più in alto, altissimo per finire precipitevolmente trombato a furor di preferenze, dunque a bocca asciutta, umiliato con la coda tra le gambe. Ei fu, invano candidato perdente del suo strepitoso successo”.
Nella nuova giunta forlivese salve le quote rosa e taluna neo assessora se la ride sotto i baffi: si consiglia una ceretta depilatoria. Nella nuova giunta non manca il belloccio col ciuffo banano alla Beach Boys, tanto piacione e compiaciuto di sé perché come lui nessuno, molto ammiccante e ricercato dandy alla Lord Brummel: speriamo che la testa sia pari a tanto look.
Franco D’Emilio