Domanda al Consiglio Comunale di Forlì

politica e tribunale

Stamani, la telefonata di chi ne sa più di me sul contenuto del mio pezzo di ieri “Avvocato forlivese double face?”, sempre su questa testata, riguardo alla nota vicenda del locale, chiuso pochi giorni fa a Forlì per disposizione dell’autorità.

Praticamente, mi è stato fatto notare come un avvocato che fosse pure consigliere comunale ed eventualmente si prestasse a sostenere un ricorso amministrativo contro la chiusura per la tutela della sicurezza dei cittadini di un esercizio pubblico, quale magari un bar, incorrerebbe in un palese conflitto istituzionale, amministrativo con il suo ruolo di eletto nell’assise consiliare comunale, di cui fra l’altro è partecipe condividendone il programma anche sul tema importante dell’ordine pubblico: in parole spicce, l’avvocato contro se stesso politico-amministratore.

In questo, da qui la mia domanda, si ravviserebbe il presupposto legittimo delle sue dimissioni o della sua decadenza dalla carica di consigliere comunale per l’evidente inconciliabilità, chiamiamolo pure conflitto d’interesse, del suo ricorso amministrativo rispetto all’indirizzo politico dell’Amministrazione Comunale, cui partecipa?

Franco D’Emilio

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