Ad Allegni non dispiacerebbe salvare capra e cavoli

Gessica Allegni sindaca Bertinoro

Gessica Allegni rimette la decisione al Ministero dell’Interno se ella debba dimettersi o no da sindaca di Bertinoro dopo la sua nomina cooptativa ad assessore regionale alla cultura, fuori dal confronto elettorale. Adesso, il problema si ingarbuglia, si rischia, palesemente e senza alcun pudore, il mediocre equilibrismo tra dignità ed indecorosità della politica.

Per carità, sono sempre esistiti ministri e amministratori di vario livello, non eletti, ma chiamati ad assolvere, per loro specifiche competenze ed esperienze, incarichi di particolare responsabilità, tuttavia risulta ancora difficile capire per quali meriti, per quali validi e significativi trascorsi la sindaca bertinorese sia stata ritenuta degna della designazione ad assessora esterna alla cultura dal nuovo governatore dell’Emilia-Romagna Michele De Pascale. Sicuramente, solo ed esclusivamente per complicità nei giochi di potere interni al Partito Democratico, come spesso accade e sempre alla faccia degli elettori, degli stessi iscritti.

Ora, risulta, però, soprattutto opportuno comprendere se l’incarico di sindaca sia cumulabile con quello di assessora regionale: questo, però, non solo in termini di legge, ma pure sotto il profilo della convenienza etica e morale della condotta politica. Gessica Allegni avrebbe già potuto scegliere e dimettersi da sindaca di Bertinoro sulla base di una decisione personale di buonsenso dinanzi all’oneroso cumulo della carica municipale con quella assessorile regionale: invece no, come Pilato, si è lavata le mani, rimettendo al Ministero se le due cariche siano tra loro incompatibili, alla luce, udite udite, della molto discutibile considerazione, un tantinello stiracchiata, che, al momento, la legge, così risulta, prevede incompatibilità solo tra l’incarico di sindaco e quello di consigliere regionale, ma non, in modo altrettanto netto, con l’impegno di assessore regionale.

Pare evidente che l’Allegni si rimetta alla legge e non all’opportunità di una sua scelta personale, riflessiva e rispettosa del valore di un lavoro politico ben fatto, fuori da un cumulo duplice, inevitabilmente pesante. Dunque, l’Allegni si ritiene superwoman, eventualmente, perché no, capace di fare sia la sindaca che l’assessora, quindi con un ammirevole spirito di servizio per salvare capra e cavoli, naturalmente all’insegna dei migliori ideali di partito e, ancora di più, del bene della comunità di tutti i cittadini, da Bertinoro all’intera Emilia Romagna. L’appetito vien mangiando, ma per decoro della politica sia il Ministero a decidere se soddisfabile o no questa possibile bulimia di potere.

Sia il Ministero a cavare le castagne dal fuoco, così, qualunque sia la decisione, il PD potrà recriminare o giustificarsi che tutto è stato deciso in alto loco in applicazione dell’implacabile “lex, dura lex”. Gessica Allegni è pronta a tutto, anche abile giocoliera con più palle, magari pure quella di un incarico in una bocciofila e quella in una confraternita della piadina, in aggiunta a quelle di sindaca e assessora regionale. Che donna, che amministratrice! Proprio vero, anche in politica le donne ne sanno più del diavolo!

Franco D’Emilio

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