
La Camera di commercio della Romagna diffonde le previsioni occupazionali per il secondo trimestre 2025: sono 39.940 gli ingressi programmati dalle imprese delle province di Forlì-Cesena e Rimini. In concomitanza con l’avvio della stagione estiva, il focus si amplia al settore turistico italiano, pilastro fondamentale dell’economia nazionale. Gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) nelle province di Forlì-Cesena e Rimini nel mese di aprile sono complessivamente 8.820 e rappresentano il 22,4% del dato regionale (+ 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente), pari a 39.400 entrate programmate e all’8,6% degli ingressi previsti in Italia (incidenza che si mantiene costante), pari a 460.000. Nel trimestre aprile-giugno le entrate previste nelle due province sono 39.940.
Le previsioni occupazionali provinciali diffuse dalla Camera di commercio della Romagna sono elaborate dalle analisi di Excelsior Informa, il bollettino mensile con orizzonte trimestrale sui fabbisogni occupazionali delle imprese industriali e dei servizi, realizzato da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalle Camere di commercio italiane. In provincia di Forlì-Cesena, gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) per il secondo trimestre 2025, sono 14.590 e per il solo mese di aprile sono 3.680. La variazione rispetto all’analogo bollettino del 2024 è positiva solo sul trimestre, con +410.
Ancora preponderante l’impiego dei contratti a tempo determinato, pari al 79%. Per quanto riguarda le entrate nel trimestre, i 5 principali settori di attività, in valore assoluto, risultano i servizi di alloggio, ristorazione e turismo con 910, il commercio con 680 ingressi previsti, i servizi alle persone con 450, le costruzioni con 260 e i servizi operativi a supporto delle imprese e delle persone con 210. Le entrate previste si concentrano, in crescita, per il 73% nel settore servizi, che comprende commercio, alloggio e ristorazione, servizi alle imprese e alle persone e nel 63% dei casi in imprese con meno di 50 dipendenti (micro e piccole).
Una quota pari al 30% delle assunzioni previste riguarderà giovani con meno di 30 anni; il 18% delle imprese prevede di assumere personale immigrato. Nel 60% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore, ma in 46 casi su 100 si prevedono difficoltà a trovare i profili desiderati da parte delle imprese. All’avvio della stagione estiva, con la Pasqua, l’appuntamento di approfondimento mensile si focalizza sul Turismo in Italia.
Il settore è un pilastro fondamentale dell’economia nazionale, contribuendo significativamente al PIL e generando un ampio indotto che si estende a diversi settori chiave come ricettività, ristorazione, trasporti, eventi culturali, servizi ricreativi e commercio al dettaglio. La sua importanza è radicata nella capacità di valorizzare un sistema territoriale unico, riconosciuto a livello globale per il suo inestimabile patrimonio culturale e paesaggistico, principale attrattiva per turisti sia italiani che stranieri; esperienze enogastronomiche ed eventi, inoltre, arricchiscono l’offerta.
Tuttavia, il tessuto imprenditoriale turistico, dominato per il 90% da microimprese con una media di 5 addetti per azienda, mostra una struttura economica frammentata e una forte dipendenza dai contesti territoriali specifici. Le aree a vocazione culturale, storica, artistica o paesaggistica ospitano il 46,1% delle imprese, mentre le località balneari ne rappresentano il 41,6%. In questo scenario, il settore si conferma essenziale per l’occupazione, con una propensione all’assunzione superiore alla media nazionale. Nel 2024, infatti, le imprese turistiche hanno previsto oltre 1,1 milioni di contratti, pari al 21% delle entrate programmate a livello nazionale.
Nonostante ciò, emergono sfide significative. La necessità di rispondere a una domanda turistica sempre più diversificata e globalizzata richiede una maggiore specializzazione delle figure professionali e un costante aggiornamento delle competenze. La stagionalità incide sulla stabilità lavorativa, influenzando la percezione di sicurezza occupazionale. Inoltre, le imprese turistiche, pur mostrando una forte propensione all’assunzione, faticano a reperire personale qualificato. Questo fenomeno è legato non solo alla competitività con altri settori, ma anche alla percezione del turismo come ambito caratterizzato da contratti precari e condizioni lavorative meno favorevoli.
L’analisi del panorama professionale per il 2024 ha confermato il ruolo centrale delle professioni qualificate nei servizi e nelle attività commerciali, che rappresentano la quota maggiore delle nuove assunzioni e anche la richiesta di esperienza pregressa per profili come addetti all’accoglienza, cuochi e camerieri l’esperienza rimane un elemento fondamentale nella selezione del personale. Parallelamente, il turismo assorbe una quota significativa del fabbisogno complessivo di professioni non qualificate, come inservienti, addetti alla pulizia e rider. Nonostante ciò, le difficoltà di reperimento sono aumentate in modo significativo e riguardano almeno un’impresa su due.
Il settore si distingue anche per l’elevata richiesta di figure con qualifica o diploma professionale (51,7% delle entrate), ma mostra una bassa propensione a investire nella formazione del personale: solo il 41% delle imprese ha svolto attività di formazione, prevalentemente tramite affiancamento. Allo stesso tempo, emerge un elevato bisogno di competenze relazionali, linguistiche e interculturali, fondamentali per un mercato globale.
Per superare queste sfide, è essenziale adottare strategie mirate per migliorare l’attrattività del settore, come investire nella formazione professionale, migliorare le condizioni contrattuali e incentivare percorsi di carriera più strutturati. Un aspetto cruciale sarà rafforzare l’attrattività del settore per giovani e donne, attraverso politiche di stabilizzazione contrattuale e migliori condizioni salariali. L’adozione di tecnologie digitali innovative e pratiche green rappresenta un’opportunità per rilanciare l’immagine dell’Italia come destinazione di eccellenza, capace di rispondere alle esigenze di un turismo sempre più consapevole e qualificato.