La stupidità è sempre incinta anche con motosega

partito della motosega

In tante attività umane, maggiormente in politica, la stupidità è sempre incinta e dissemina nel mondo vaste generazioni di propri discendenti, emeriti titolari e sostenitori di idiota sciocchezzume, espressione della loro unica virtù: appunto la stupidità.  Quest’ultima va naturalmente intesa quale sintesi delle sue due componenti essenziali: l’ottusità e la balordaggine, ove la prima significa l’abissale limitatezza delle capacità intellettive, la seconda, invece, la pretesa di spacciare come esempio di originalità la propria vita, solo tanto strampalata e insulsa.

Gli stupidi, ottusi e balordi, non vanno mai sottovalutati perché sempre numerosi e pericolosi, soprattutto quando qualcuno di loro incontra uno ancora più stupido e ne conquista l’ebete simpatia e consenso. “Stupidi di tutto il mondo unitevi!” è la versione, aggiornata e più attuale di “Proletari di tutto il mondo unitevi”, lo slogan conclusivo del Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels, tuttavia con la differenza che, ancora oggi, risulta più difficile la vittoria della lotta proletaria contro il capitalismo rispetto al frequente prevalere dell’unione degli stupidi sul buonsenso delle persone intelligenti. La democrazia, costruita sulla logica ferrea del consenso che ogni voto sia uguale all’altro e valga uno, spesso agevola e lascia spazio agli stupidi e alle loro, voglio essere generoso, cazzate.

Sabato scorso, non ricordo ad opera di chi, ma non mi preoccupano affatto i vuoti di memoria sugli stupidi, a Roma è nato ufficialmente il Partito della Motosega, se non espressione di stupidità, cosa mai? Certamente, un partito niente affatto originale perché soltanto trita scimmiottatura di altrui dabbenaggine: quella di Javier Milei, presidente argentino, primo a sfoggiare la motosega in campagna elettorale e noto pure per la lunga riccioluta capigliatura, nemmeno avesse infilato due dita in una presa di corrente.

Tre gli obiettivi nel programma del neo liberista Partito della Motosega: diminuzione della spesa pubblica; diminuzione della pressione fiscale; diminuzione di leggi e regolamenti limitativi, soprattutto in ambito economico, della libera attività dei privati. Dunque, solo squallidi emuli del berlusconismo, chissà, povero Silvio, quanta compassione per questi suoi poveri imitatori! Nulla di nuovo, i soliti “ brillantoni” che stupidamente si promuovono fautori del privilegio esclusivo di farsi i fatti propri senza più pagare tasse e avere leggi tra i piedi. Mani libere e a man bassa!

Mi domando come possano chiamarsi i sostenitori del nuovo Partito della Motosega, sono incerto tra motoseghisti e motosegaioli, quest’ultimo forse più appropriato. Partiti segaioli ovvero inutili ne sono già esistiti diversi, anche in tempi molto recenti, quindi, sega più sega meno, poco è cambiato, se non che dalla sega manuale ora siamo passati a quella motorizzata, segando tutto più rapidamente e con maggior veemenza, magari adesso, però, con la perniciosa conseguenza che tanta, ripetuta, motorizzata pratica segaiola faccia calare la giusta visione della realtà. Dio mio, com’è sempre più caduta in basso la politica italiana!

Franco D’Emilio

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