
Quando mi arrendo alla tentazione di curiosare, darci un’occhiatina e apro lo stranoto social di Zuckerberg, ecco, allora, che con ampio margine di probabilità, donna di preziose atmosfere casalinghe, come dirò anche più avanti, mi si manifesta proprio lei, nel solito selfie, forse pretenzioso, ma esplicito, “come me nessuna!”. Il selfie, uno dei tanti postati, è sempre usuale nell’inquadratura, ma ogni volta diverso nella sua location e nella “mise”, immancabilmente raffinata ed elegante, della stessa lady, autoritrattasi per la delizia visiva dei suoi social followers.
Così, la gentile signora mi appare, spesso inquietandomi con il suo lieve, ineffabile sorriso sotto lo sguardo, perlopiù dall’alto verso il basso, volutamente, volitivamente e ambiziosamente ipnotico, seducente. Mi pare proprio quello della Gioconda leonardesca il sorrisetto enigmatico, misterioso e un tantinello intrigante di Emanuela Bassi da Forlì: leggiadra e affermata avvocata; pure esponente di Fratelli d’Italia per migrazione, fortunatamente non clandestina, dalla Lega; infine, empatica assessora forlivese della giunta Zattini bis.
Già, assessora con delega al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, proprio perché tanto empatica, ovvero capace di calarsi nei panni altrui e dare il suo contributo fattivo, determinante alla resilienza di chi in difficoltà. Le sue doti, le sue armi empatiche? La bellezza, l’armonia degli agi e della ricercatezza, del bon ton e della vita senza problemi, aspetti dei quali la nostra assessora dà prova, esempio con opportune foto sui social della sua splendida dimora. Bell’arredo di mobili, quadri, tappezzerie e tendaggi; fini ceramiche, porcellane e luci da mirabili lampadari; infine, tanta morbidezza di cuscini, accoglienti sedute imbottite, ben oltre l’ordinaria emozione di poggiare il posteriore su un “Poltrone e sofà, divani di qualità”.
Per uscire dalle difficoltà, dai momenti no, ha davvero ragione l’assessora Bassi, bisogna tirarsi su, vivendo meglio possibile, magari in un modo da favola, in una casa delle bambole, dove niente fa una piega e tutto va per il verso giusto. Ho cercato, invano, risultati, segni tangibili, anche minimi, di progetti resilienti ad opera della nostra protagonista; al riguardo, ho ripercorso vanamente pure i suoi interventi in Consiglio comunale o in altre pubbliche circostanze. Come elettore ho contribuito alla giunta Zattini bis, quindi, chi colpa del suo male pianga se stesso, pago lo scotto dell’assessora Bassi, prezzemola presenzialista di tanta mondanità forlivese ed emula della Gioconda con quel suo volatile sorrisino, un tantinello fuori luogo e indisponente.
Franco D’Emilio