
È finita a mani alzate ed orecchie basse, come è giusto che sia per chiunque tiri troppo la corda, alla fine rompendola. È stata fermata la barcolana perditempo, dunque fancazzista dei piccoli navigli che volevano navigar con il pretesto di portare a Gaza aiuti umanitari, in verità solo “un simbolico carico”, come gli stessi incauti e velleitari crocieristi hanno ieri dichiarato per bocca di alcuni loro capi ciurma: “un simbolico carico” nemmeno sufficiente a caricare un autotreno. L’obiettivo di tanta sceneggiata era solo politico: mettere alla berlina internazionale il governo di Giorgia Meloni.
Figura cacina per la povera attivista Greta Thumberg, anche lei, alla stessa maniera di tutti i capetti e complici d’avventura, cortesemente invitata da un militare israeliano ad indossare un giubbetto, candido come mai sono state le intenzioni sue e dei compagni di navigazione. Non è finita affatto a tarallucci e vino, nonostante durante la navigazione si sia intonato il solito repertorio di canti partigiani, Bella Ciao su tutti, nonostante siano stati scattati tanti selfie autoreferenziali e nonostante si sia, a volte. pure ballato in coperta, come mostrato da alcuni filmati.
Tutto preordinato, programmato secondo un piano ben preciso: prima, la barcolana con il pretesto di portare aiuti umanitari, organizzata contro legge e con la complicità di ambienti, personaggi oscuri, prossimi ai terroristi di Hamas; poi, l’intento palese di catturare tanta visibilità mediatica contro l’attuale governo italiano; ancora, la farsa in par condicio dei parlamentari a bordo del PD, del M5S e di AVS nel rinnovare anche per mare, ecco l’unica novità, il tanto infelice ed elettoralmente infruttuoso “campo largo”; infine, perché già si sapeva che sarebbe finita come è finita, la discesa nelle piazze italiane di immediata protesta cittadina, spacciata come spontanea, nonostante la sua nota, segreta organizzazione di tanto tam-tam clandestino attraverso i partiti, le associazioni, i soliti fiancheggiatori della sinistra italiana.
Ieri sera, in piazza Barberini a Roma una signora del cosiddetto “generone romano”, evidentemente sostenitrice dell’avventurosa barcolana, gridava a squarciagola “Meloni dimettiti!”. Perché mai, mi chiedo come tanti cittadini: il governo Meloni è legittimamente in carica col consenso elettorale, un consenso, fra l’altro, anche parzialmente riconfermato molto recentemente. Una pretesa che sa di immane sciocchezza. Rabbiosamente sputa veleno Landini, patetico leader della CGIL, che subito grida “Sciopero, sciopero!” per mettere pretestuosamente in ginocchio l’Italia che lavora, studia e vuol vivere serenamente.
Per fortuna, tutto è finito, ora resisteremo, ancora una volta nel segno di una vera, paziente Resistenza a chi strumentalizza, specula su certe tragiche realtà internazionali, non avendo pari possibilità nella propria proposta politica nazionale. Si deve, comunque, vigilare sull’ordine pubblico; si deve garantire la partecipazione italiana ai progetti di pace, proposti per la Palestina; si deve garantire la continuità del soccorso ai tanti palestinesi, trasferiti e ancora trasferibili per cure nei nostri ospedali, e la continuità dell’accoglienza nei nostri atenei dei tanti studenti palestinesi, ora impossibilitati a continuare gli studi. Non è più tempo di propaganda.
Franco D’Emilio