L’assessora Andrea Cintorino, preposta ai grandi eventi del Comune di Forlì, esulta, i suoi numeri parlano chiaro, chiudono la bocca a tanti detrattori. “Un successone con numeri da capogiro”, questo il suo entusiastico commento sull’evento in piazza Saffi che nel giorno dell’Immacolata ha accompagnato l’accensione del tradizionale albero natalizio, quasi di quest’ultimo proprio lei avesse curato personalmente l’addobbo, palle su palle.
La capisco, sono soddisfazioni. Innanzitutto per lei, solitamente in ombra, tranne qualche occasione festaiola estiva e di fine anno; poi, per l’intera giunta Zattini bis che, almeno a Natale, si dimostra capace di rispettare gli impegni e consegnare nei tempi stabiliti il parco del sollazzo natalizio, proprio tanto diversamente da quanto, invece, fa con le opere pubbliche, come, ad esempio, si sa, la lingua batte sempre dove il dente duole, i lavori in corso a Palazzo Albertini e quelli all’ex GIL: campa cavallo che l’erba cresce!
Comunque, quando l’assessora Cintorino si desta dal suo torpore istituzionale, allora fa davvero il botto dei grandi numeri, di tanta folla accorsa ai suoi festoni. I forlivesi esultano, dimenticano tanti problemi, anche le inadempienze di una giunta che rimanda a domani quel che sarebbe bene fare subito, perlomeno prima che sia troppo tardi. A Natale bisogna, almeno apparentemente, volersi bene; inoltre, arrivano le tredicesime, occasione ghiotta per svuotare un po’ le tasche dei forlivesi, al diavolo la chiusura di tanti negozi, l’invivibilità del centro storico, tanto disordine pubblico.
Nel giorno dell’Immacolata, inaugurando l’albero natalizio nell’affollatissima piazza Saffi, l’assessora Cintorino si è sentita essa stessa vivida luce, lampadina fulgida della luminaria di tanto abete nello sguardo sognante di piccoli e grandi. Andrea Cintorino ha sognato e fatto sognare, ben consapevole che la fine del suo sogno natalizio vedrà ancora la fortuna del suo posto di assessora mentre la fine del sogno natalizio di molti forlivesi tornerà a fare i conti con tante magagne e difficoltà.
Ancora me la immagino la nostra assessora addormentarsi la notte del dopo Immacolata, contando, uno ad uno, gli accessi dei suoi concittadini nell’area natalizia di piazza Saffi, quasi pecorelle nel sicuro ovile natalizio della pastorella Andrea. Intanto, stamattina, dopo due giorni di “torna a casa Lassie” sono ripartito per Roma: dal finestrino del taxi verso la stazione ho visto due darsene di santa ragione, poi in stazione quattro dormivano poco distanti dalla biglietteria, davvero una bella cartolina di “arrivederci a presto”!
Franco D’Emilio