Giancarlo Gatta

Forlivese (1965), architetto, laureatosi all’Università degli Studi di Firenze con una tesi su "Piani urbani e forma della città - Forlì e la realizzazione di viale della Libertà", rivelando, già allora, il suo vivo interesse verso gli sviluppi dell’architettura contemporanea dalle avanguardie ai giorni nostri. Docente a contratto per oltre dieci anni all’Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” di Cesena, affianca all’attività, ormai ultraventennale, di libero professionista, quella di ricercatore storico nel campo dell’architettura e dell’urbanistica. Ha contribuito alle seguenti pubblicazioni: Laura Tartari, "Gli oltre sette secoli degli Orfanotrofi di Forlì. Storia e memoria di una realtà locale (1999)"; Ulisse Tramonti e Maria Cristina Gori (a cura di), "Palazzo Morattini un tesoro nascosto (2006)"; di quest’ultimo edificio ha curato il progetto di restauro, relativo al piano nobile. Nell’ambito dell’attività di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione ha progettato e coordinato il recupero della ex Casa del Fascio a Pievequinta di Forlì, lavoro che gli è valso la Menzione d’Onore alla “Festa dell’Architettura Forlì-Cesena 2014”, organizzata dall’Ordine degli Architetti della provincia forlivese. Su tale intervento di restauro ha pubblicato anche il volume "Il restauro della ex Casa del Fascio a Pievequinta di Forlì (2015)" con introduzione curata dal prof. arch. Giorgio Muratore dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Nel 2017 ha curato e pubblicato con Franco D’Emilio il volume "Predappio al tempo del Duce - Il fascismo nella collezione fotografica Franco Nanni", raccolta di immagini, recentemente riconosciuta dallo Stato di interesse storico nazionale. Il 2018 lo vede pubblicare il volume "Predappio. Il racconto di un progetto compiuto, 1813 - 1943", che rappresenta lo studio analitico-documentale della nascita e sviluppo del nuovo centro urbano pedemontano, per come oggi possiamo visitarlo.

L’ex Opera Nazionale Balilla a Forlì

piscina ex gil o ONB

Non stupisce che molti non conoscano la scala elicoidale presente nella palestra dell’ex Opera Nazionale Balilla, edificio progettato dall’architetto romano Cesare Valle, realizzato fra il 1933 e 1935, presente in viale della Libertà a Forlì, come non stupisce che pochi ne conoscano la genesi, la sua evoluzione, il suo ampliamento, avvenuto nel 1941, fino al L’ex Opera Nazionale Balilla a Forlì

Ti faccio vedere i sorci verdi

sorci verdi

Espressione minacciosa, d’uso comune a Roma ma anche nel resto d’Italia, che prefigura l’avvio di un processo irto, difficoltoso e non senza sofferenze o, in forma più pittoresca, col significato di far vedere qualcosa di straordinario. Incerta l’origine della singolare espressione e di difficile attribuzione mentre un riferimento certo vola alla 205° squadriglia da bombardamento Ti faccio vedere i sorci verdi

Giuseppe Mengoni: l’architetto romagnolo che cambiò Milano

Archivio Mengoni

Milano non ha certo bisogno di essere presentata né tantomeno occorre sottolineare la sua centralità per quanto attiene il mondo della finanza, dell’industria, della moda, del design e della cultura in generale. La centralissima piazza del Duomo, poi, con il suo collegamento attraverso la famosa galleria Vittorio Emanuele II alla Piazza della Scala, è il Giuseppe Mengoni: l’architetto romagnolo che cambiò Milano

Il regalo di uno sconosciuto… che si differenzia per la sua inciviltà

alea rifiuti

Grazie, caro amico sconosciuto, per aver riempito con i tuoi sacchetti di indifferenziata il mio bidone della plastica che gli addetti di Alea aveva svuotato e che, per ovvie ragioni, era rimasto in strada durante la notte. Grazie per tuo malsano gesto di inciviltà… grazie ancora per avermi ricordato di come funziona il mondo, quello Il regalo di uno sconosciuto… che si differenzia per la sua inciviltà

Lavori incompiuti nelle facciate del liceo con il “pi-greco”

liceo artistico forli

Spiace, e anche delude, constatare che la sede del Liceo Artistico e Musicale Statale forlivese è ancora scorticata, “spellata”, senza il suo originario rivestimento a causa di un intervento di messa in sicurezza delle facciate esterne. Sono, infatti, passati diversi anni da quando una ditta, probabilmente su incarico pubblico (non conosco i dettagli), intervenne per Lavori incompiuti nelle facciate del liceo con il “pi-greco”

La grande Filanda Maiani

filanda maiani

Misterioso il fatto che vi siano pochi studi e pochi approfondimenti, rare e sporadiche le pubblicazioni, su quale fosse la consistenza industriale nella città di Forlì fra fine ‘800 fino alla prima guerra mondiale e, anche, durante il Ventennio ma che vide la presenza d’importanti attività quali la Bonavita, la Mangelli, la Bartoletti, i Cantieri La grande Filanda Maiani

Rocca delle Caminate 1943-1944

rocca delle caminate 1943

Rocca delle Caminate è un castello a cavaliere della collina tra la vallata del Rabbi e quella del Ronco, la cui storia ultramillenaria è ancora tutta da scrivere. Dista da Forlì una quindicina di chilometri, ma si raggiunge anche da Predappio, o da Meldola, percorrendo, da entrambi i lati, più o meno sei chilometri. Se Rocca delle Caminate 1943-1944

Società Anonima Orsi Mangelli, per chi la ricorda sempre e solo “La Mangelli”

palazzina Orsi Mangelli

Forlì fra la fine dell’ottocento e i primi del novecento fu una delle prime città più industrializzate d’Italia e molto fiorente era il mercato dei “bachi da seta” perché dalle nostre parti cresce facilmente il gelso le cui foglie ne sono il principale nutrimento. Di conseguenza, si svilupparono le filande fra cui la Maiani, ancora Società Anonima Orsi Mangelli, per chi la ricorda sempre e solo “La Mangelli”