Due riconoscimenti ai neurologi di Cesena-Forlì al congresso nazionale sull’ictus cerebrale

da sx Michele Romoli Marco Longoni Matteo Paolucci

Due importanti riconoscimenti a Matteo Paolucci (a destra nella foto) e Michele Romoli (a sinistra), della Unità Operativa di Cesena-Forlì, diretta da Marco Longoni (al centro), al Congresso nazionale sull’ictus cerebrale, svoltosi in questi giorni a Verona. Il contributo scientifico dal titolo “Is mothership model for mechanical thrombectomy more effective than a drip-and-ship model during a pandemic? A retrospective analysis”, presentato da Matteo Paolucci, è stato selezionato per la “comunicazione orale” tra i 5 contributi scientifici più interessanti, innovativi ed originali in tema di stroke ischemico. Lo studio è stato presentato durante il congresso all’interno della sezione “la palestra dei giovani” che raccoglieva i lavori presentati da autori con età inferiore ai 35 anni.

Lo studio – spiega il direttore della Neurologia Marco Longoni – ha esaminato i risultati ottenuti dalla rete stroke dell’Ausl Romagna durante la prima e la seconda ondata pandemica, valutando l’efficienza e l’efficacia del passaggio dal modello organizzativo di centralizzazione secondaria a quello di centralizzazione diretta per i pazienti con sospetto stroke“.

Un altro riconoscimento, il premio “giovani ricercatori”, è stato invece assegnato a Michele Romoli per la miglior pubblicazione scientifica in tema di stroke del 2020. Il lavoro di Michele Romoli, dal titolo “Mothership versus drip and ship model for mechanical thrombectomy in acute stroke: a systematic review and meta-analysis for clinical and radiological outcomes” è stato selezionato all’interno della terna delle migliori pubblicazioni scientifiche del 2020 in tema di stroke ed insignito del “Premio giovani ricercatori”, istituito dall’associazione italiana ictus (ISA-AII). La meta-analisi pubblicata ha valutato, confrontandoli, i due modelli organizzativi di cura dello stroke dimostrando il vantaggio del modello mothership (centralizzazione diretta) rispetto al modello di centralizzazione secondaria (drip and ship) in termini di outcome clinico a tre mesi.

Questo risultato – chiarisce il dottor Longoni – insieme a quanto già emerso a livello di Ausl Romagna in epoca Covid, sottolinea come l’accesso diretto all’Hub rappresenti il paradigma organizzativo più vantaggioso nei pazienti da sottoporre a procedure di rivascolarizzazione meccanica per lo stroke“.

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