Alcuni giorni fa il Consiglio comunale di Forlì ha approvato il rinnovo dell’Accordo di programma per la salute e il benessere sociale, principale strumento programmatorio per la gestione associata dei servizi sociali e sociosanitari fra i Comuni del comprensorio. «Abbiamo espresso un voto favorevole, consapevoli dell’importanza di rafforzare l’integrazione dei servizi su scala territoriale, ma abbiamo sottolineato che tale rinnovo non può rimanere un mero atto di carattere formale e burocratico. La giunta Zattini ha mostrato uno scarso interesse e una ancora minore capacità progettuale su questi temi. La giunta, infatti, si è limitata a svolgere un “compitino” burocratico, senza alcuna riflessione sui cambiamenti sociali da cui far discendere progetti di nuovi servizi. Ecco perché nel rinnovare l’Accordo triennale di programma il Comune avrebbe dovuto assumersi l’impegno di usare il periodo della sua vigenza per fare valutazioni approfondite sul funzionamento e sull’efficacia dei servizi esistenti, aprendo a tal fine un confronto serio con cittadini, associazioni di familiari e di volontariato, sindacati, gestori dei servizi» è il commento del gruppo consiliare di Forlì & Co.
«Solo attraverso uno sforzo congiunto di mappatura e monitoraggio si può sperare a dare risposte efficaci alle esigenze dei cittadini e, nel rispetto anche delle nuove normative nazionali e regionali, sperimentare, laddove necessario, diverse forme di organizzazione dei servizi esistenti, ad esempio per le persone anziane e con disabilità, per garantire servizi aperti, integrati, ed inclusivi. Vi sono in particolare alcuni ambiti in cui ci sembra necessaria e urgente un’innovazione delle politiche sociali e sanitarie alla luce dei mutati bisogni del contesto, primo fra tutti di tutto quella della non autosufficienza. Occorre fare un passo avanti nel coinvolgimento dei “caregiver” nei piani di intervento, riconoscendone e valorizzandone la preziosa funzione. Una risposta rafforzata ai bisogni di cura permetterebbe il reinserimento nel mercato del lavoro di migliaia di figure di caregiver a tempo pieno, nella quasi totalità donne. In merito alla non autosufficienza vi è poi il tema delle degli investimenti per l’autonomia e accesso al lavoro delle persone con disabilità e della messa in campo di modelli personalizzati di sostegno alle persone vulnerabili, inclusi gli anziani non autosufficienti» insiste il gruppo di minoranza.
«Un altro tema di enorme portata riguarda la valorizzazione della medicina di base, sia tramite il potenziamento dei servizi territoriali e domiciliari, sia attraverso programmi di prevenzione e cura che affianchino i medici di base nella gestione di patologie croniche, con specialisti ad hoc. È necessario lavorare per un nuovo rapporto fra ospedali e territorio, valorizzare le case della comunità quali luoghi di co-progettazione attiva degli interventi. Un terzo aspetto da monitorare riguarda l’aumento dei disturbi affettivi e relazionali negli adolescenti e nei giovani: fenomeni di ritiro sociale e isolamento, disturbi alimentari, emozionali e comportamentali che rischiano di sfociare in vere e proprie patologie. Occorre prendere atto della gravità della situazione anche sul nostro territorio e rafforzare la capacità dei servizi di assicurare accoglienza, ascolto e presa in carico di tutti i soggetti coinvolti (pediatri, psicologi, neuropsichiatria infantile, consultori). Per questa ragione, a inizio anno, il nostro gruppo consigliare proporrà al Consiglio comunale di iniziare a delineare, in termini di indirizzi politici, alcune priorità di lavoro che il Comune di Forlì, anche per il suo ruolo di capofila di Distretto, dovrebbe portare avanti nell’ambito dei piani attuativi dell’accordo di programma, per rendere più efficace programmazione, riorganizzazione e potenziamento dei servizi sociali e sociosanitari» conclude il gruppo consiliare Forlì e Co.