Confcommercio: “Forlì città 30? Che non si provi a seguire l’esempio Bologna”

zona 30

Infiamma il dibattito sulle zone 30, dopo la decisione del Comune di Bologna di diventare una vera e propria ‘Città 30’. Il tema, viste le conseguenze che ha (e, come a Forlì, potrebbe avere sulla vita di tutti i giorni dei cittadini) fa interrogare istituzioni e associazioni. “Prendiamo favorevolmente atto delle dichiarazioni pubbliche del sindaco Zattini che ha definito ‘problematiche’ le ‘Città 30’ – è la posizione del direttore di Ascom-Confcommercio Alberto Zattini -. L’impostazione bolognese è quella di aumentare i controlli delle forze dell’ordine, così che gli automobilisti siano portati, specie in questa fase, a rispettare i limiti senza sgarrare“.

Ascom auspica che “a Forlì l’amministrazione comunale, sia la uscente, sia quella che verrà eletta a giugno, intenda seguire l’esempio di Bologna. Va invece abbandonata la logica seguita dai Comuni, che è quella di fare cassa con i soldi degli automobilisti e di ripianare così, anche grazie a milioni di euro incassati, i propri bilanci“. Per garantire maggiore sicurezza in strade dove si trovano luoghi sensibili come le scuole, “meglio sarebbe installare dissuasori di velocità, che hanno un effetto immediato“.

L’associazione di categoria è “preoccupata” per i continui esborsi di cittadini e imprese dovute a multe per violazioni del Codice della Strada. “Vogliamo essere chiari – aggiunge Zattini – non difendiamo certo i pirati della strada, né chi non tiene in alcuna considerazione la propria e l’altrui sicurezza. Siamo invece contro sanzioni per avere fatto pochi chilometri in più mentre sta andando al lavoro. Faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per evitare che Forlì e altre realtà del territorio diventino ‘Città 30’“. L’esasperazione che i cittadini possono raggiungere lo dimostra il fenomeno di ‘Fleximan’, l’imbrattatore di autovelox sparsi in Italia. “Un Robin Hood moderno? Non so se sia corretto definirlo così. Però le istituzioni dovrebbero interrogarsi sul perché i cittadini decidano di rischiare in prima persona per sradicare gli autovelox. Lo ripetiamo, per evitare fraintendimenti: sì ai controlli stradali e alla prevenzione, no alla repressione cieca e senza senso, fatta solo per garantire introiti alle amministrazioni comunali“.

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