Tassinari: “La rimozione del limite dei mandati per i sindaci è un vantaggio per i cittadini”

Rosaria Tassinari Forza Italia

Il provvedimento del Consiglio dei Ministri, che dispone l’abbinamento delle elezioni amministrative ed europee nei giorni di sabato 8 e domenica 9 giugno e che prevede la rimozione del limite al numero dei mandati per i sindaci dei Comuni fino a 5 mila abitanti e la possibilità di un terzo mandato consecutivo per i sindaci dei Comuni entro 15 mila abitanti, è un grande vantaggio per i cittadini di quei Comuni che sono oltre la metà in Italia, coinvolgendo circa il 17% della popolazione nazionale”. È quanto dichiara Rosaria Tassinari, deputata di Forza Italia e presidente del Coordinamento regionale dell’Emilia Romagna e delle province della Romagna che è stata per 10 anni sindaco di Rocca San Casciano (2.000 abitanti in provincia di Forlì-Cesena).

Il provvedimento governativo – spiega la deputata – favorisce la stabilità delle amministrazioni nei piccoli comuni italiani, dove non è facile trovare amministratori disponibili al servizio della cosa pubblica, specialmente quando non esiste la possibilità della continuità. Infatti, spesso è difficile trovare candidati disposti ad intraprendere una carriera amministrativa che nei piccoli centri è quasi una specie di ‘volontariato’, con tutti i rischi che però comporta amministrare un ente locale. Il sindaco, inoltre, soprattutto nelle piccole comunità, rappresenta un punto di riferimento, fondamentale per accrescere la credibilità delle istituzioni e la fiducia dei cittadini, che hanno così la possibilità di indicare il proprio e più diretto rappresentante, senza limiti temporali. E lo dico, perché l’ho sperimentato non solo sul campo, ma anche sulla mia persona, durante i miei dieci anni di sindaco a Rocca San Casciano. Questo cambiamento legislativo è anche una chiara dimostrazione dell’impegno del governo di centrodestra e di Forza Italia in particolare verso gli amministratori e le comunità locali, riconoscendo il ruolo cruciale che viene esercitato nelle comunità minori, nell’interesse dei cittadini e dei territori“.

Sono riforme che offrono l’opportunità di una continuità amministrativa più efficace, permettendo ai sindaci di realizzare progetti a lungo termine. Ciò vale specialmente in questi tempi di grandi trasformazioni riguardanti i territori dei piccoli comuni, come per esempio, lo spopolamento, la sopravvivenza delle comunità, la popolazione anziana, l’unificazione o la fusione degli enti stessi o l’unificazione e gestione dei servizi essenziali per la popolazione, ma anche la progettazione a lungo termine della rigenerazione urbana dei centri storici, delle case vuote, dell’economia ferma e delle forti potenzialità storiche, turistiche, produttive, archeologiche e paesaggistiche. Il provvedimento – aggiunge la Tassinari – è un passo significativo per lo sviluppo sostenibile e il benessere delle nostre comunità locali, il cui ruolo è fondamentale per lo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese, anche per rilanciare un dialogo culturale, istituzionale e politico fra i piccoli centri e le città, fra i borghi e le metropoli, nell’epoca della globalizzazione, della telematica e dei grandi cambiamenti climatici. A questo proposito – conclude l’esponente azzurra – mi piace ricordare Cesare Pavese, che ricorda a tutti gli italiani il grande valore sociale, civile e culturale dei piccoli comuni: “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.

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