NoMegastore: “A Forlì grave e ingiustificato consumo di suolo”

Comitato NoMegastore

«Il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste (TAAF) assieme a NoMegastore sono scioccate da un sempre crescendo consumo di suolo che sta diventando insostenibile a livello ambientale, economico e della salute per i cittadini di Forlì. Il Consiglio comunale, nelle ultime due sedute di mandato sarà responsabile della più impressionante e grave cementificazione che si andrà a delineare in modo definitivo nell’arco dei prossimi 2 anni. Inutili gli appelli al buon senso che più volte sono stati lanciati da cittadini e associazioni ambientaliste, inascoltate le preoccupazioni di esperti e professionisti su fattibilità e idoneità del territorio, sottovalutato in modo incosciente, nonostante i danni arrecati dall’alluvione. Vi è la necessità di adottare come requisito principe scelte urbanistiche, proprio per questo, da posticipare ad un aggiornato studio del territorio» si legge in una nota del comitato NoMegastore.

«Questa amministrazione ha gettato la maschera e ha consentito venissero a palesarsi le reali intenzioni da sempre a sostegno del cemento e della peggiore prospettiva di crescita che si possa augurare ad una città. Ha reso possibile quello che lunedì sarà il primo dei due definitivi via libera, nello specifico quello dell’area produttiva di via Mattei 2 a Villa Selva, una bella colata di cemento da oltre 230.000 mq. Consentiteci di chiedere però secondo quali parametri sia stata svincolata questa realtà attuativa, così come per altro le successive tra le quali spunta quella del Polo H. Gli enti pubblici sono, inoltre, tenuti, dal 25 gennaio 2017, alla redazione del bilancio di sostenibilità ambientale obbligatorio che è uno strumento di gestione utilizzato per quantificare e valutare l’impatto ambientale delle proprie attività ed indicare le strategie per il miglioramento della qualità della vita urbana. Invece si sta realizzando una Forlì grigia di cemento, votata alla più sfrenata delocalizzazione commerciale, chiusa in una autoreferenzialità politica sorda alle esigenze, portate avanti dal cambiamento climatico, cinica nel perdurare nell’errore di non investire nel recupero urbanistico. Il risultato sarà quello di avere future periferie sempre più degradate e un centro asettico privo di capacità aggregativa per la comunità. Protesteremo fino alla fine perché noi le maschere non le abbiamo mai avute. La sostenibilità ambientale diventa un tema principale per cui le Amministrazioni devono lavorare. Ma come diciamo da tempo, basta parole, è il momento dei fatti» conclude il Comitato NoMegastore.

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