In provincia previste per il trimestre marzo-maggio 12.600 assunzioni

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La Camera di commercio della Romagna diffonde le previsioni occupazionali per il trimestre marzo-maggio 2025: sono 30.580 gli ingressi programmati dalle imprese delle province di Forlì-Cesena e Rimini. In Italia, competenze specifiche per la gestione di prodotti e tecnologie green sono necessarie per il 64% dei casi e si vanno ad aggiungere all’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, gradita nell’81% dei casi, perciò, quasi imprescindibile per chi intende entrare nel mercato del lavoro. Dalle analisi occupazionali diffuse dalla Camera di commercio della Romagna, gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, per il trimestre marzo-maggio 2025 sono 30.580.

Gli ingressi previsti nel mese di marzo sono complessivamente 8.500 di cui 3.720 a Forlì-Cesena e 4.780 a Rimini, e rappresentano il 21,7% del dato regionale (+5,4 punti percentuali rispetto al mese precedente), pari a 39.200 entrate programmate e all’8,6% degli ingressi previsti in Italia (-0,2%), pari a 456.000. Le previsioni occupazionali provinciali diffuse dalla Camera di commercio della Romagna sono elaborate dalle analisi di Excelsior Informa, il bollettino mensile con orizzonte trimestrale sui fabbisogni occupazionali delle imprese industriali e dei servizi, realizzato da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalle Camere di commercio italiane. In provincia di Forlì-Cesena, gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) per il trimestre marzo-maggio 2025, sono 12.600. Per il mese di marzo le entrate previste sono 3.720 e la variazione rispetto allo stesso periodo del 2024 è positiva +430 sul trimestre e +80 nel mese. Ancora preponderante l’impiego dei contratti a tempo determinato, pari all’80%.

Per quanto riguarda le entrate nel trimestre, i 5 principali settori di attività, in valore assoluto, risultano i servizi di alloggio, ristorazione, turismo con 820, il commercio con 730 ingressi previsti, i servizi alle persone con 400, le costruzioni con 300 e le industrie meccaniche ed elettroniche con 220. Le entrate previste si concentrano per il 69% nel settore servizi, che comprende commercio, alloggio e ristorazione, servizi alle imprese e alle persone e nel 62% dei casi in imprese con meno di 50 dipendenti (micro e piccole). Una quota pari al 30% delle assunzioni previste riguarderà giovani con meno di 30 anni; il 19% delle imprese prevede di assumere personale immigrato. Nel 60% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore, ma in 51 casi su 100 si prevedono difficoltà a trovare i profili desiderati da parte delle imprese.

Focus: le competenze green

L’indagine Excelsior ha approfondito ulteriormente le competenze green richieste dalle imprese con un ulteriore quesito su “Competenze specifiche per la gestione di prodotti e tecnologie green” risultata necessaria per il 64% dei casi, che si aggiunge alla già presente “Attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale” gradita nell’81% dei casi, quasi imprescindibile per chi intende entrare nel mercato del lavoro; il sistema informativo fornisce inoltre dati complessivi sulle entrate programmate dalle imprese di 5.516.280 unità (+0,13% rispetto al 2023), mentre i Green jobs si attestano a 1.891.990 unità (-1,4% rispetto all’anno precedente), incidenza dei Green jobs sul totale delle entrate pari a 34,3% (-0,5 punti percentuali, lieve calo). Nell’industria l’incidenza dei green jobs sul totale delle entrate si attesta al 69,5%, mentre nei servizi si attesta al 20,8%; nel dettaglio i principali settori per incidenza sono le costruzioni, con l’86,7% di Green jobs sul totale delle entrate programmate (primato confermato), le industrie di fabbricazione macchinari e attrezzature e dei mezzi di trasporto (85%), le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (83,5%), le industrie della gomma e delle materie plastiche (81,8%), le industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali (78,7%), le public utilities (76,7%) e le industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere (73,8%); nei servizi, invece, sono la logistica (73,5%), commercio all’ingrosso (62,0%), commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (60,1%), servizi avanzati di supporto alle imprese (51,8%), servizi informatici e delle telecomunicazioni (44,9%) e servizi finanziari e assicurativi (37,2%). Tra gli approfondimenti settoriali oltre all’edilizia e alla meccatronica è analizzato il turismo con entrate programmate per 1.167.630 unità: l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale è richiesta all’84% delle stesse, mentre le competenze specifiche per gestire prodotti e tecnologie green caratterizzano il 59% delle entrate; difficoltà di reperimento per oltre il 53% dei casi.

Si evidenzia nel complesso il ruolo dell’Istruzione Tecnologica Superiore (ITS Academy): quasi il 70% delle entrate da ITS, infatti, sono Green jobs (pari a 56.090 unità complessive, +18.480 rispetto al 2023). Crescono ancora le difficoltà di reperimento segnalate dalle imprese per questi lavori, fattore evidenziato nel 53,8% dei casi (era il 52,6% nel 2023, 47,4% nel 2022). I valori massimi sono raggiunti per il gruppo degli operai ed artigiani specializzati (65,3% dei green jobs). Il 27,2% dei Green jobs sono destinati a under 30 (dato che si consolida). Nel 2024 le imprese che investono in competenze green sono pari al 57,5% del totale ed attivano il 74,3% della domanda di lavoro complessiva, mentre le imprese che investono in tecnologie green sono pari al 24,7% del totale e attivano il 36,8% dei contratti di lavoro.

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