
La Camera di commercio della Romagna diffonde le previsioni occupazionali per il terzo trimestre 2025: sono 26.470 gli ingressi programmati dalle imprese delle province di Forlì-Cesena e Rimini. Il focus nuove imprese ne conferma l’importanza.
Dalle analisi occupazionali diffuse dalla Camera di commercio della Romagna, gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, per il terzo trimestre 2025 sono 26.470.
Gli ingressi previsti nel mese di luglio sono complessivamente 11.370, di cui 6.580 a Rimini e 4.790 a Forlì-Cesena. Il dato rappresenta il 22,42 % del dato regionale (50.700 entrate programmate) corrispondente a sua volta all’8,8% degli ingressi previsti in Italia (575.000).
Le previsioni occupazionali provinciali diffuse dalla Camera di commercio della Romagna sono elaborate dalle analisi di Excelsior Informa, il Bollettino mensile con orizzonte trimestrale sui fabbisogni occupazionali delle imprese industriali e dei servizi, realizzato da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalle Camere di commercio italiane.
In provincia di Forlì-Cesena, gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) per il terzo trimestre 2025, sono 12.820. Per il mese di luglio le entrate previste sono 4.790. Per quanto riguarda le entrate nel trimestre, i 5 principali settori di attività, in valore assoluto, risultano i servizi di alloggio, ristorazione, turismo con 1.400, il commercio con 660 ingressi previsti, i servizi alle persone con 610, le industrie alimentari, delle bevande e del tabacco con 290 e le costruzioni con 270.
Le entrate previste si concentrano per il 68% nel settore servizi, che comprende commercio, alloggio e ristorazione, servizi alle imprese e alle persone e nel 60% dei casi, in imprese con meno di 50 dipendenti (micro e piccole). Una quota pari al 34% delle assunzioni previste riguarderà giovani con meno di 30 anni stabile; il 20% delle imprese prevede di assumere personale immigrato (+2 punti percentuali). Nel 57% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore, ma in 56 casi su 100 si prevedono difficoltà a trovare i profili desiderati da parte delle imprese (+2 e +8% rispettivamente).
Focus: nuove imprese
I dati relativi alla nascita di “vere” nuove iniziative imprenditoriali in Italia nel 2024 mostrano un’inversione del debole trend di lungo periodo, con un incremento 2024 di oltre 8.000 imprese rispetto al 2023, raggiungendo le 152.000 nascite. La tendenza complessiva ha rispecchiato il ciclo economico del Paese: poca crescita, poche nuove imprese. Per il 2024 i settori trainanti rimangono, le costruzioni e i servizi alle imprese, con il Nord Est che guida la crescita.
Sia pre che post pandemia si osserva un restringimento della base occupazionale delle neoimprese, fino a 1,77 addetti medi per ogni nuova organizzazione. Il neoimprenditore ha tra i 35 e 50 anni; prima di decidere di fondare la nuova realtà aziendale è stato un lavoratore dipendente; se ha un titolo di studio elevato si concentra sui servizi, se è diplomato lavora nel commercio. Le motivazioni che lo spingono sono quelle dell’intrapresa, della crescita, del successo, dell’indipendenza. Si qualifica sempre di più per una cultura dell’opportunità. Una parte della scarsa propensione all’apertura di nuove imprese proviene da un limitato approccio all’imprenditorialità per necessità, in Italia.
Le donne sono poco più di un quarto dei neoimprenditori, dato in crescita rispetto agli anni recenti, in particolare nel Meridione e nella fascia più giovane. Gli stranieri che si dedicano ad aprire un’azienda in Italia sono il 14,3% dei nuovi imprenditori, localizzati soprattutto nel Nord Est, posseggono titoli di studio tendenzialmente più bassi.
Le entrate programmate dalle nuove imprese sono in rialzo (+6.190 addetti ricercati rispetto al 2021); riguardano soprattutto under 30, uomini, nei settori dei servizi alle imprese e del turismo, con una crescita sostanziosa delle richieste nelle costruzioni.