Non preoccupatevi, è solo un tagliente corsivo bilama: una lama per i peli sulla lingua, quindi per dirla tutta schiettamente; un’altra per il contropelo a taluni giganti della nostra destra politica con la vocazione a fare il “pistola” ovvero ad essere incauti. Non abbiamo fatto in tempo a digerire il contenuto, i toni, anche astiosi, dell’attuale sindaco di centrodestra a Predappio, Roberto Canali, in una sua recente intervista sul futuro della ex Casa del Fascio, pure tanto irriverente verso l’ex sindaco di sinistra Giorgio Frassineti, e già lo stesso Primo Cittadino predappiese scivola, gambe all’aria, sulla buccia di banana del calendario taroccato, contraffatto del 2024, come ogni anno curato dal Comune e distribuito ai cittadini: il 25 aprile vi figura come Festa della Repubblica e non più della Liberazione; la Festa di Ognissanti risulta spostata al 2 novembre, solitamente commemorazione dei defunti.
Errori solo incomprensibili, assurdi, illogici, oppure la destra maldestra al governo di Predappio ha tentato il golpe autoritario contro la retorica partigiana del 25 aprile e quella lacrimosa del ricordo dei defunti? O, magari, colpa di un tipografo burlone oppure del Comune predappiese, imprudente a non fare, pure in questa circostanza come in altre pratiche amministrative, una revisione del testo del calendario prima di mandarlo in stampa? Il sindaco Canali subito si dichiara non responsabile dell’esilarante accaduto, lui il calendario l’ha ricevuto impacchettato e si è fidato a scatola chiusa, ancora di più lungi dai suoi pensieri la possibilità che rompesse le uova nel paniere un improbabile guastafeste, lettore attento e pignolo di quel calendario taroccato, forse ficcanaso al soldo dell’opposizione!
Resta il fatto incontestabile di una mancata revisione del calendario prima della sua stampa, dunque di un mancato controllo, inutile giustificarsi dopo tanto ridicolo pasticcio: sicuramente il sindaco Canali passerà alla storia per il temerario calendario fake con la Festa della Repubblica al 25 aprile, quando, invece, a Predappio i nostalgici della Resistenza festeggiano la Liberazione con grandi tagliatellate antifasciste, bagnate da vino rosso partigiano. Povero sindaco, che figura cacina, nessuno vorrebbe trovarsi nei suoi panni per le strade di Predappio.
Nuovo protagonista incauto, doppiamente “pistola”, il parlamentare di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo, recatosi armato di pistola, pare persino baldanzoso esibizionista dell’arma, quasi fosse ordinaria quotidianità, ad una festa di fine anno nel biellese. Peccato, chissà come, che da quell’arma sia partito un colpo che ha ferito un partecipante allo stesso veglione: i colpi di pistola non partono da soli, però il parlamentare di FdI si chiama fuori da una responsabilità diretta, il ferito si dichiara altalenante tra presentare o no querela, solo la magistratura competente, giustamente e rigorosamente, indaga sull’accaduto per accertare circostanze e colpe.
Dunque, l’on. Pezzolo, deputato e cittadino esemplare con possibile pistola a portata di mano, conferma la qualità e affidabilità di parte della dirigenza sotto le ali meloniane: chissà perché viene in mente il colonnello Antonio Tejero Molina, a colpi di pistola al Congresso dei Deputati uno degli autori del tentato colpo di stato in Spagna del 1979. Solo un fatto di cronaca la vicenda di Pezzolo, quindi non valutabile sul piano politico? Io, cittadino disarmato e inerme, ho i miei timori.
Franco D’Emilio