Graziano Rinaldini, candidato sindaco di Forlì per la sinistra, ricorda spesso, a mo’ di monito, al suo avversario Gian Luca Zattini, sindaco uscente del centrodestra, adesso in corsa per un secondo mandato, come nei giorni dell’alluvione egli con altri forlivesi fosse intento a spalare fango mentre il buon Zattini se ne stava in Comune a coordinare gli interventi necessari. Insomma, la versione forlivese della celebre asserzione che “mentre a Sagunto si muore, a Roma si discute” ovvero mentre dalle vie di Forlì si spalava la melma, nelle stanze del nostro Comune si stava all’asciutto a discutere.
Certo, è evidente l’affondo maligno di spada del compagno Rinaldini contro il mite Zattini, quest’ultimo però sempre risoluto, come tutti coloro persuasi di comportarsi bene, a lasciar correre e, soprattutto, non curarsi di tanta pochezza provocatrice. Un consiglio, tuttavia, è ora mia premura rivolgere al compagno, ex manager cooperativo Rinaldini: si tenga allenato ancora a spalare via fango e non solo, visto il diffuso letame, spesso misto all’acqua fangosa.
Da nord a sud, dal Piemonte alla Puglia avanza tanto schifo del Partito Democratico, partito adesso vale la pena dirlo, di mala appartenenza dello stesso “Rinaldini in campo”: tanto fango di scambio di voto, di sospetta corruzione, di miserabili intrallazzi e chi più ne ha, sicuramente ne aggiungerà nei prossimi giorni. Si prepari il buon Rinaldini a sputarsi i palmi delle mani e a strofinarseli energicamente, nei prossimi giorni potrebbe risultare spalatore tanto utile a rimuovere dal Piemonte alla Puglia tanta m…a piddina. Strana e maliziosa la vita nel suo chi la fa l’aspetti: forse, Rinaldini avrebbe fatto meglio a non pavoneggiare contro Zattini la sua attività di spalatore, compagno tra compagni alluvionati. Eh, sì, chi la fa l’aspetti e questa volta la melma con qualcosa di molto sgradevole assieme è davvero tanta e montante, speriamo non superi la bocca.
Per correre dietro al voto di scambio, per tessere vari giri di intrallazzo, per accompagnare qualche aspirante sindaco presso taluna famiglia mafiosa il Partito Democratico ha, da tempo, abbandonato, gettato alle ortiche i temi storici, ormai vetusti della sinistra, per questo ora ha ripiegato sui diritti civili dei migranti, dei diversi, dei trangender, insomma di quanti, come i piddini, non sono più né carne né pesce. Buona spalatura, compagno piddino Rinaldini, e, dia retta, si consoli, dal fango e da qualcos’altro si può risorgere, però tenga chiusa la bocca.
Franco D’Emilio